domenica 1 marzo 2015

Mani calde

Oggi finalmente siamo riusciti a festeggiare il compleanno di Adele, dopo un rinvio causa febbre feroce, oggi ci siamo riusciti.
La location era la sala di una fondazione Onlus e questa struttura ospita anche un centro residenziale per persone più o meno anziane con problemi mentali, ma non gravi. Una delle incaricate mi aveva avvertita, qualcuna potrebbe filarsela e scappare, entrare da voi e chiedervi del cibo, voi non dovete dare nulla da mangiare! La regola è tassativa! ..... Ma non dovrebbe capitare .... Termina la signora ...
Ecco che oggi mentre sistemiamo tutto per l'inizio della festa, mia sorella mi dice "Vale c'è una signora", mi giro e vedo un fulmine con le sembianze di donna che si precipita sulla tavola già imbandita di cibo! Agguanta una manciata di patatine e le divora voracemente per poi subito passare a una pizzetta. Le ultime parole famose ... "Non dovrebbe capitare" ....
La prendo con calma e gentilezza e la accompagno "a casa sua" .... La riporto nella sala dal suo responsabile che le urla, ma in maniera decisamente dolce "Nadia, ti fa male! Lo sai che non lo devi fare!". Saluto, sorrido ed esco.
La festa si è svolta nel migliore dei modi, i bimbi si sono divertiti, e i genitori hanno chiacchierato tra loro. Abbiamo cantato "Tanti auguri" alla Dede e abbiamo scartato i regali.
Ma alla fine della festa, alla fine della festa sono andata a rendere le chiavi al referente della struttura ed entrando nella sede residenziale sono stata accolta da una signora che con il deambulatore mi è venuta incontro chiedendomi "Avete messo a posto? Vi siete divertiti?"
Poi subito un'altra che mi chiede "Avete visto come siamo state brave che non siamo più venute? Tu come ti chiami?" 
"Ciao, io mi chiamo Loretta, hai visto che mi sono comprata gli occhiali nuovi? Adesso mi compro anche le ciabatte nuove. Come ti chiami?"
Rispondo, faccio battute, rido con loro, mi comporto come mi comporto con i miei figli e i loro amichetti.
Inizio a salutarle tutte per tornare alla macchina e avviarmi quando vedo una vecchina che sbuca dal nulla, mi prende le mani e me le stringe, mi sorride e non dice nulla. Mi sta parlando con il suo sguardo sereno e il suo sorriso. Continua a non parlare ma a stringermi la mia mano con le sue e le sue mani sono morbide e caldissime. Io le sorrido e facendole una carezza sulla spalla le auguro la buona notte.
Prima di uscire dalla porta il responsabile mi dice "Noi alle 16 facciamo merenda con un te caldo, se ogni tanto vuoi venire a farci un saluto ci fa piacere, molto piacere."
Esco con il cuore caldo, con il sorriso sulle labbra e con il pensiero che mi piacerebbe poter donare un po' di gioia e calore a queste persone, sempre tanto bisognose di sorrisi e carezze ed affetto.

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